Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d'orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe dei suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch'ora si rompono ed ora s'intrecciano
a sommo di minuscole biche.
Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com'è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
E. Montale
1 commento:
lo sai che me lo ricordo quel disco... credo me lo portasti anche su cassetta....
ma com'è che quando apro il tuo blog mi s'impalla il pc??
buona pasqua a te e famiglia, ie ppoi m'ha diri quannu mi veni a fari na m'provvisata!!!
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