venerdì 15 febbraio 2008

Un po' di informazione...e disinformazione


Le scie chimiche.

Cosa sono? Chi le conosce? Chi ne ha mai sentito parlare? Si dice che siano delle scie lasciate da alcuni aerei di sostanza chimiche (sali di alluminio tipo) grazie alle quali l'uomo controllerebbe il clima. Cioe', potrebbe far piovere oppure no a proprio piacimento. Chi ne sa di piu'? Chi ha avuto esperienze personali con queste scie chimiche? Chi potrebbe aiutarmi? Consultate intanto il sito http://www.sciechimiche.org per saperne un po' di piu'.

Come eravamo...e come siamo adesso...mannaggia!


La rimpatriata della 5a A Chimici anno 1993/94

C'e' una canzone di E. Ramazzotti, "Cara prof", che parla malinconicamente degli anni passati a scuola e dei sogni per il futuro che ognuno di noi ha in quel periodo. C'e' una bellissima frase nella canzone che dice:"cos'e' rimasto di quegli anni chi lo sa, del nostro grande futuro, talmente grande da inghiottirci tutti cosi': un attimo prima dell'ultima ora" ed ancora (rivolgendosi alla prof):"tutti quei miei compagni sparsi come gli appunti di una vita e a chi non sa come spiegarsi, dimmi che voto adesso tu gli dai?". Beh! A me capita spesso di pensare a quegli anni. E mi diverte sempre scoprirmi ammaliato e legato a tutto cio' che e' stato. Cosa rimane di quegli anni? Un dolce ricordo, dolce e caldo. Com'erano belli quegli anni: spensierati, distratti, svogliati. Le ragazze, quella che ti sarebbe piaciuto fosse stata la tua ragazza ed i sogni, le illusioni, per cio' che ci avrebbe aspettato dopo la scuola, dopo il suono dell'ultima ora. Con il 90% dei miei compagni di classe non avevo piu' rapporti ed e' stato favoloso quando un giorno ricevetti la chiamata di una di loro che mi invitava ad una rimpatriata della classe dell'anno del diploma. Accettai immediatamente ed andai con la mia famiglia. E la gioia di ritrovarsi tutti (o quasi) assieme dopo ben 13 anni e' stata immensa e contagiosa. La cosa che piu' mi coinvolse fu il gioco spontaneo che fece la mia testa nel rivederli tutti. Quel gioco che ti riporta indietro con gli anni e che ti mette, una accanto all'altra, l'immagine che conservavi del compagno con quella che vidi quel giorno.
Molti di noi erano diversi: chi con qualche chilo in piu' quando prima era un manico di scopa, chi prima sembrava una bambina ed invece adesso sembrava una dama inglese. Chi era sexy quando invece una volta non aveva nessuna carica erotica. Poi c'era chi fa, come me, un mestiere totalmente diverso da cio' che si e' studiato; c'era chi aveva famiglia, chi ancora no e chi aveva divorziato. Chi di noi ha realizzato i sogni di allora? Non lo so, ma e' stato bello ritrovarsi come siamo oggi nel ricordo di come eravano una volta. Ci siam divertiti quella sera ed il colpo di scena fu rappresentato da una videocassetta che fece il suo ingresso in mezzo alla serata. La videocassetta conteneva le scene della cena di fine anno del 1994 e nello stupore ed ilarita' di tutti, ci si diverti' un mondo a rivederci a 18-19 anni. Come passa il tempo...uno non se ne accorge nemmeno, l'immagine di un nuovo giorno si sovrappone a quella precedente e si perde il contatto con come si era una volta. E' stato stupendo incontrarsi nuovamente e con questo voglio salutare il 1994 e tutti i miei vecchi compagni di classe con i quali divisi brutti e magici momenti. Ciao a tutti ragazzi, alla prossima...perche' no tra altri 13 anni?

lunedì 4 febbraio 2008

La poesia del mese

Il tifoso ed il pallone

Il tifoso e il pallone,

sono uniti da un sogno.

Tra il tifoso e il pallone,

ho sempre saputo,

c’e’ soltanto passione.

Ma allora,amico mio,

spiegami perche’

oggi muoio ammazzato?

Ucciso da un proiettile

o dallo Stato?

E loro li seduti nel loro salotto,

parlano di me

e di come e’ successo!

Ma che ne sanno loro?

Son io che muoio adesso!

Ma sotto sto cielo velato,

amico mio,

penso ad una cosa,

una sola che mi consola:

che a vendicarmi

ci pensera’ il mio Stato!

Ti prego pero’,

dillo al prossimo

che cadra’ a terra ammazzato.

Tra il tifoso e il pallone...


A Gabriele Sandri, ucciso per errore in un'area di sosta sull'A1, nei pressi di Arezzo. Gabriele voleva soltanto andare a vedere la Lazio, a Milano, contro l'Inter.

il tributo del mese: i rolling stones


Sympathy for the Devil (comprensione per il demonio).

La canzone e' la traccia iniziale dell'album "Beggars Banquet" uscito nel 1968. "Permettete che mi presenti, sono un uomo ricco e di gusto..." Chi parla non e' un innamorato che piange per il suo amore andato per sempre e neppure un uomo che ragiona sui perche' della vita. Chi parla, e lo fa in prima persona, e' Belzebu', il Diavolo. E parla per mezzo di Mick Jagger, che lo fa in modo veemente. La canzone e' annoverata al 32simo posto nella lista delle 500 migliori canzoni secondo il Rolling Stone. La canzone rompe gli schemi di come si scrivevano le canzoni all'epoca. Il Diavolo in persona a parlare: nessuno lo aveva mai fatto. Per questo i Rolling Stones furono accusati di satanismo (lo erano anche prima ma con questa canzone ogni dubbio fu fugato). Ma secondo una diversa interpretazione, il demone era l'uomo. Infatti esso si nascondeva in un uomo "ricco e di buon gusto": una macigno scagliato proprio contro i perbenisti ed i ben pensanti. Il Demone ha messo il suo zampino in ogni fatto storico tragico. Ma anche l'uomo mise il suo zampino in quegli avvenimenti e gli Stones danno pure un duro avvertimento di cio'( se noi non rispettassimo il Diavolo vedremmo la nostra anima in suo possesso) . Se leggete bene il testo capirete come il demonio si nasconda dentro ognuno di noi , perche', come "ogni polizziotto e' criminale", ognuno di noi porta un po' la coda.
Il ritmo e' tribale in una canzone che parte lentamente e va salendo di intensita', dove Mick Jagger urla a tutti le parole di Belzebu'.